Di questo Conte di Runkel-Westerburg che viene ricordato sul web solo per l’appartenenza alla famiglia sembrerebbe ad un primo sguardo visto dal Web.
Però visto il periodo nel quale è vissuto avrà sicuramente
protetto il suo territorio da eventuali pretendenti o pericoli. Sappiamo infatti
con certezza la data esatta della sua morte il 5 Giugno 1288. Il tutto mi ha
incuriosito ed ho fatto ricerche più approfondite.
Quindi come mai sappiamo la data di morte in modo così esatto?
La data di morte di questo conte è
conosciuta perché partecipò alla battaglia di Worringen presso Colonia questa
battaglia fu combattuta per l’acquisizione del territorio del ducato di Limburg
e fu una delle più grandi battaglie in Europa durante il medioevo ed in questa battaglia
perse la vita.
Questa
battaglia scoppiò alla morte di Waleran IV, Conte di Limburg morto nel 1279
senza lasciare eredi maschi. Poiché
anche la figlia Ermengarda morì un anno dopo senza aver avuto figli, alla sua
morte il marito Reginald I, conte di Guelders reclamò il ducato ed il re Germanico
Rudolf von Hansburg, lo concesse. Questo innescò vari avvenimenti che condussero
alla battaglia nella quale oltre a Heinrich von Westerburg si ricorda che morirono
anche
Ciao eccoci nuovamente per qualche nuovo consiglio
Molti ci
chiedono soprattutto il prezzo delle miniature, ma prima di definire quanto
costano e valutarne il loro effettivo valore bisogna chiarire alcuni punti.
stabilire il loro utilizzo: war games o altro
se sono destinate a piccolo o grandi
se volete che siano da collezione
se devono rispecchiare fedelmente (e lo devono) il periodo storico
la loro accuratezza
la dimensione
la miniatura grezza
Infatti il loro valore aumenta in modo esponenziale se per esempio
sono da collezione e non vale il fatto che più piccolo è meno costa.
Quindi attenzione a cosa chiedete
In effetti anche per il war games, le miniature non devono avere
una passata di colore e via, questo lo sanno fare anche i bambini.
Inoltre ricerca
infatti importante ai fini del gioco è che le miniature siano ben definite e che abbiano i particolari ben evidenziati, bottoni, mostrine, fibbie…Questo necessita di un lungo lavoro di ricerca, e di documentazione, le epoche sono infinite, gli eserciti pure, così come le loro decorazioni. In modo particolare se sono da collezione la perfezione del lavoro di pittura così come l’esattezza dei particolari assumo una importanza rilevante ai fini del suo valore.
Le dimensioni
Inoltre la misura è molto importante, più piccole sono più è
difficile dipingerle, la “MANO” quindi del pittore è fondamentale sempre.
Parola d’ordine la
base
La miniatura anche quando è di bona qualità deve essere pulita, vanno
tolte le sbavature, e va lucidata questo è un lavoro che nessuno vede, ma che richiede
pazienza, attenzione, mano ferma e ore di lavoro ed influisce fortemente sul
risultato finale della miniatura.
Con Questi consigli ho voluto darvi degli elementi sui quali riflettere quando deciderete di acquistare delle miniature, dovete sempre valutare che cosa vi stanno proponendo e che cosa volete acquistare, e anche quando giocate con i vostri figli, un lavoro ben fatto sarà comunque una fonte di insegnamento storico anche per loro.
Dopo la
morte del padre, Herzog Bernard III nel 1212
la terra venne divisa tra I due figli ed a Heinrich toccò la contea dell’Anhalt nel 1218 poi divenne Principe partecipando alla corte di Federico II e coniò delle monete nominandosi Principe dell’Anhalt già a partire dal 1215.
Infatti Un certificato esposto in tale anno presso la fortezza
di Lopene presso Raguhn lo indica come tale.
Quindi come mai lo ricordiamo come HERZOG?
Fu per un
errore di trascrizione nel Codex Manesse di Heidelberg che fu indicato come
Duca “Herzog”
e così viene ancora oggi ricordato.
La miniatura è dipinta a mano su basetta in legno fatta a mano, altezza totale della realizzazione 6.5 cm. materiale Mirlington di Stefano Grazzini
Questi utensili provengono dalla Germania in questa nazione esiste ancora
oggi un forte artigianato tradizionale.
Prossimamente presenterò altri tipi di maioliche che si differenziano per
i colori e le tecniche di lavorazione in base alle zone di provenienza. La loro
caratteristica era data dai vari tipi di argilla riscontrata nelle varie zone.
La lavorazione del legno
nota in
tutto il mondo è molto forte nell’Europa centrale dove le foreste ancora oggi sono
fonte di ispirazione.
In
particolare visto che siamo a Natale, la zona delle Erzgebirge, dove durante il
periodo invernale gli uomini non potendo lavorare nelle miniere contribuivano
alle entrate famigliari lavorando il legno e creando delle splendide decorazioni.
Il ricamo ed i Pizzi
Al contrario
degli uomini, le donne come in qualunque parte della terra provvedevano alla lavorazione
del cibo raccolto durante la fine dell’estate e quando anche questo lavoro era
terminato, allora era tempo per
i
Ricami ed
i
pizzi
che poi venivano venduti ai mercanti
in cambio di denaro o di altri prodotti.
Questo
lavoro su tela di lino è stato da me realizzato su mio disegno all’età di 13
anni circa.
Nel
medioevo i bambini oltre ad aiutare nella cura degli animali da cortile erano
spesso impegnati in lavori manuali.
le bambine appunto provvedevano a lavori delicati e sottili poiché avendo piccole dita potevano eseguire lavori di estrema finezza.
Questo centrotavola è un Ricamo in bianco ad Intaglio con lavoro a cordoncino, punto inglese e bordo in à jour doppio.
Ora l’ultimo passo
differenziare i vari gradi di comando
Per
gli ufficiali
aggiungiamo i
ricami del loro
grado o quelli che abbelliscono le giacche, che erano ad esclusiva
dei nobili e dovevano distinguersi dalla truppa.
Poi, non fa nulla se erano ben visibili dal nemico, che sparava per prima cosa su ufficiali e poi sottufficiali, interrompendo così la catena del comando creando il successivo disordine che poi si trasformava in rotta.
Ma
questa è tattica militare…. Torniamo alla pittura.
Dopo
che ci siamo occupati degli ufficiali, penseremo ai tamburini,
in genere portavano dei galloni
sulle braccia.
Quindi, oltre alla giacca, che dovremo abbellire come detto prima, ci occupiamo anche del tamburo, prima la cassa, ed eventualmente la ricamiamo con il logo del reggimento o di quello del re, poi le membrane.
Adesso
la parte più difficile,
gli occhi,
le sopracciglia,
i baffi e
le basette,
come
potete ben pensare occorre tanta pazienza e soprattutto mano ferma,
usate ancora il metodo del poligono di Tiro.
Ora, I personaggi soldati e seguito sono terminati manca l’ultima cosa, la finitura.
Finitura
La
nostra miniatura è quasi finita, almeno la parte difficile. Se
abbiamo utilizzato una scala 6mm o 10 mm, faremo un leggero passaggio
in una soluzione china acqua, il colore della china è marrone terra
scuro, ma attenti a non esagerare.
Questo
darà un effetto di sporco e renderà le miniature più realistiche.
Lasciamo
asciugare per una notte.
Ora ci mancano ancora poche cose, le bandiere, la colonnella e quella del reggimento.
Le
possiamo trovare già pronte su vari siti internet, o prepararle
direttamente, io preferisco realizzarle da me.
Una volta scelta
la bandiera
io
la costruisco con Foto shop utilizzando un programma apposito.
Per
la stampa utilizzo vari tipi di carta, sperimentate voi stessi e
trovate quella che va meglio per voi.
Personalmente
ne utilizzo una molto sottile che una volta incollata con del vinavil
e dopo essere stata fissata con del fissante avrà un aspetto
trasparente che è caratteristico nei tessuti utilizzati per le
bandiere.
Quindi, l’ultima fase che è la passata con il fissante, Lukas o altra marca o in alternativa rubiamo la lacca per capelli alla mamma o alla moglie, che va pure bene ed è più economica.
Il
nostro soldato è finito, deve solo asciugare i panni, poi sarà
pronto alla guerra, il suo Re ha bisogno che lui si sacrifichi per
aumentare i suoi beni e le sue ricchezze.
Per le basette, alberi e accessori per diorama, be!! …… alla prossima. Sto preparando il materiale da pubblicare che sarà pronto a breve. Swordsandlaces.com vi aspetta
Eccoci per il penultimo step che ci porterà a terminare la miniatura, ma ora
I
capelli
consiglio
di mettere nel contenitore dei colori più tinte di marrone e di
utilizzarle contemporaneamente su diverse miniature, senza nemmeno
pulire il pennello di volta in volta; infatti, nessun ha gli stessi
capelli, ognuno ha i suoi, diversi per colore e sfumature. Anche se
ci porterà via del tempo, questo procedimento renderà l’effetto
del gruppo più realistico.
Ecco
una cosa che mi permetto di consigliare,
il
tempo
Ma non abbiate fretta, il dipingere le miniature è un hobby, non un mestiere, e questo ci deve divertire, soprattutto quando avremo il piacere di vedere un’opera ben fatta, la soddisfazione sarà tanto più grande, quanto più il lavoro finito sarà bello.
Bene
ora finiamo la parte alta ovvero
il
cappello
infatti
le miniature hanno spesso il cappello che completa la parte della
testa.
Prima
il fondo, nero e poi il resto, linea di profilo, coccarda, piuma o
altro.
attenzione! I pennelli che userete devono essere i più sottili possibili essendo questi particolari minuscoli . Ne esistono della Kolinsky di 15 “0” e 20 ”0”. Io li faccia arrivare dal mio negozio di fiducia.
E’
la volta della buffetteria, bandoliere, cinghie, bisacce, zaini,
ecc., qui ci sono due scuole di pensiero,
la prima vuole che si
dipingano prima in nero e poi nel colore designato, magari con
colore molto diluito, per mostrare i profili, che così andrebbero a
creare le linee d’ombra e l’usura.
la seconda, che consiglio per
le miniature di scala piccola (6/10 mm) dipingere direttamente la
buffetteria nel suo colore, stando però attenti a non sbavare.
Se
la mano non è ferma, avete un problema.
Consiglio
quindi vi consiglio di utilizzare il metodo del cecchino: un respiro profondo e trattenere il fiato mentre la punta del pennello scorre.
Siamo
così giunti a metà del lavoro, ora dedichiamoci al fucile, prima la
carcassa in legno, poi la canna e infine grilletto, cane, para
grilletto, fascette di assemblaggio, moschettoni per cinghie e
cinghie, nonché la baionetta.
Infine le mani, o credevate che me ne fossi dimenticato? No! Perché in genere stanno sopra al fucile, altrimenti a che servirebbe?
Pantaloni
e calze li avevamo già fatti, ora non ci resta che il laccio
reggicalze.
A
quei tempi non esistevano elastici, e le scarpe, ma qui non presterei
molta attenzione se non per la fibbia, perché allestendo
la basetta metteremo erba alta,
che nasconderà in parte i piedi del nostro soldato, è impensabile
che una battaglia si svolga nel giardino di casa con erba all’inglese
appena tagliata, in genere il campo di battaglia era un campo di
grano o pieno di sterpaglia se non una landa incolta e fangosa.
(questo lo vedremo in un corso dedicato).
Il
nostro soldato prende forma, ora cominciamo ad intravedere il
risultato finale, ma perché questo avvenga, dobbiamo occuparci degli
ultimi particolari.
Iniziamo dai bottoni, in genere ve ne sono sempre troppi, bottoni che chiudono la giacca, altri aperti sul fondo della stessa ed infine quelli sulle tasche. vi aspetto per l’ultima puntata …..
A proposito di colori, non dimenticate le basi delle nostre scuole elementari e medie dove ci veniva insegnato come ottenere un colore più chiari più scuro….per chi l’avesse dimenticato ci sono libri interessanti a tal riguardo.
Appena
avrò un po di tempo stilerò una lista di libri possibili da
consultare.
Ma ora fuori i pennelli ed i colori!
Nel
nostro caso abbiamo scelto di dipingere un reggimento francese del
periodo della guerra di successione spagnola. Comunque i principi
basilari valgono anche per altri periodi ed epoche, basta solo
adeguare i termini: uniforme, giacca, pantaloni, fucile, con maglia
gonnellino, spada, lancia eccetera.
Quindi Iniziamo con il busto
ricordiamo che avevamo dato il fondo scuro ed uniforme.
Per prima cosa dovremo avere sul tavolo una tavolozza per mescolare i colori e acqua e straccetti per pulire i pennelli
diamo una mano del colore della giacca, nel caso del francese applichiamo il colore grigio chiaro, nella foto abbiamo una giacca rossa per rendere più evidente la procedura.
lasciamo asciugare e
ripassiamo una seconda mano, ma in questo caso con una tonalità leggermente più chiara ed utilizzando il metodo del pennello asciutto, cioè il pelo deve essere solo umido, in questo modo lasceremo sulla nostra giacca quelle creste che sono il chiaro e scuro che normalmente vediamo nei tessuti. creando dei chiaroscuri necessari a rendere la nostra miniatura realistica.
Ora dedichiamoci ai pantaloni, rifacciamo la stessa procedura, così come di seguito faremo per le calze.
Una volta asciutto il tutto, ci dedichiamo ai colori distintivi, colletto, polsini, risvolti, se ce ne fossero.
Facciamo molta attenzione a non sbavare su maniche e pantaloni. I polsini e i colletti dovranno essere finiti, pertanto intendo linee, ricami e bottoni.
Passiamo poi al volto e poi ai capelli, ma non abbiamo finito ci sono molte parti ancora da considerare e da dipingere.
I capelli ed il volto però necessitano di alcune spiegazioni particolari che daremo nella prossima pubblicazione a presto. …..
Iniziamo la ricerca per documentarci, per capire come dipingere le nostre miniatire e qundi:
le uniformi,
le armi,
gli equipaggiamenti,
i comandi e
la storia del reparto scelto…..
Per
quanto mi riguarda è una parte importante, infatti sono un fanatico
della storia militare. Inoltre le miniature devono rispettare
l’epoca che si vuole rappresentare e come per le rievocazioni
storiche i particolari fanno la differenza. Scelti i colori le
decorazioni delle uniformi e degli abiti ….
Sarà necessario pulire le nostre miniature,
togliendo
tutte le sbavature dello stampo, sia in plastica che in piombo,
utilizziamo i nostri a
ttrezzi
e cerchiamo di pulirle a fondo, togliendo anche le eventuali linee di
stampo, laviamoli con acqua e sapone per togliere eventuali residui
di grasso per stampo.
Poi
posizioniamo i nostri soldatini su un supporto di cartone, legno o
qualsiasi altro oggetto che possa permetterci di manipolare le
miniature in particolare quelle molto piccole, senza doverle toccare
con le mani.
Le
miniature infatti si trovano a partire dai 5mm ma fate
attenzione che il supporto non sia troppo grande, o incontrerete
delle difficoltà durante il procedimento di pittura.
Se
dobbiamo dipingere un battaglione o un reggimento, raggruppiamo i
nostri soldatini per pose:
ufficiali
sottufficiali
tamburini o altro,
questo
ci permette una maggiore facilità di gestione e velocizza il lavoro,
evitando il continuo cambio dei colori ed evitando spreco di
materiale.
Seguite
quindi rigidamente le varie fasi che si susseguiranno.
Passiamo una mano di fondo e lasciamo asciugare, almeno per una notte. ….
Nella prima parte del nostro percorso, avevamo introdotto il tema della qualità dei materiali.
Ora se
stiamo dipingendo delle miniature che serviranno a far giocare i nostri figli o
nipoti, anche dei pennelli sintetici e dei colori acrilici che si trovano
comunemente in commercio andranno bene, ma i lavori si rovineranno facilmente
ed il risultato finale non sarà molto accurato.
Noi ora
vogliamo affrontare la pittura di miniature di alta qualità; in quest’ultimo
caso consiglio quindi dei:
pennelli dei Kolinski in pelo di martora oppure, in alternativa dei
pennelli Windsor &
Newton,
in entrambe
i casi sono molto costosi, ma il maggior costo è compensato da una lunga durata
e soprattutto da una maggior facilità
nel dipingere.
Inoltre
necessitiamo di
un fissante di base
possibilmente
opaco, il migliore a mio parere è quello della Lukas, anche questo ha un costo
elevato, ma credetemi il risultato si vede.
In
alternativa possiamo usare della semplice
lacca per capelli
si avete capito bene, quella che usa vostra madre o vostra
sorella, l’importante è che sia secca, molto secca, e il risultato sarà
eccellente ad un costo certamente molto più abbordabile.
Per quanto
concerne le basette, il supporto per le miniature per intenderci, ce ne occuperemo nelle prossime sezioni, per
ora concentriamoci sul dipingere le nostre miniature.
E’ ora di cominciare: il primo passo è scegliere che cosa vogliamo dipingere, un battaglione, un reggimento, un solo soldatino, dipenderà molto dalle dimensioni. E per iniziare seriamente ci vediamo… alla prossima settimana.
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